Il saluto con un gruppo di profughi Rohingya al termine di un incontro interreligioso ed ecumenico per la pace con cinque rappresentanti di comunità religiose. E’ “confortante” che “i credenti e le persone di buona volontà si sentano sempre più chiamati a cooperare alla formazione di una cultura dell’incontro, del dialogo e della collaborazione al servizio della famiglia umana. Ciò richiede più che una mera tolleranza. Ci stimola a tendere la mano all’altro in atteggiamento di reciproca fiducia e comprensione”.
[Da www.asianews.it del 01/12/2017]
BANGLADESH