AHMADIYYA MUSLIM ASSOCIATION JAMA’AT OF ITALY

La Ahmadiyya Muslim Association Jama’at of Italy si colloca all’interno del movimento islamico e opera a livello internazionale in 204 paesi in Africa, America, Asia, Australia ed Europa. La sua sede centrale e la sua principale moschea (la Baitul Futuh) si trovano a Londra nel sobborgo di Merton.
Il movimento della Ahmadiyya è stato fondato nel 1889 da Ḥażrat (che in persiano significa “Eccellenza”) Mirza Ghulam Ahmad (1835-1908) presso Qadian, villaggio indiano nella regione Punjab. Inizialmente il movimento avrebbe fatto parte del preteso piano dei britannici nel subcontinente indiano di allontanare le persone dalla loro religione, soprattutto dall’obbligo del Jihad: doveva far sì che i coloni non venissero combattuti in nome dell’Islam. Mirza Ghulam Ahmad era inizialmente noto come propagandista musulmano, ma il 4 marzo 1889 sostenne improvvisamente di essere il rinnovatore della religione su esplicito incarico di Allah, proclamando di essere il riformatore tanto atteso da varie comunità religiose nei Giorni Ultimi che precedono il Giudizio Universale, proclamando di fatto che la rivelazione profetica era stata con lui riaperta, in contraddizione esplicita con la concezione islamica sunnita riguardante la profezia, considerata per sempre conclusa con la missione di Maometto.
Mirza Ghulam Ahmad sosteneva l’insegnamento del Corano quando riprendeva il suo famoso detto La ikrah fi din: “Non c’è costrizione nella religione” (II:256). Rifiutava decisamente la violenza e il terrorismo in qualsiasi forma e per qualsiasi motivo. Il suo motto inglese era “Love for All, hatred for None”, ossia “Amore per tutti, odio per nessuno”.
Il movimento della Ahmadiyya è considerato dagli adepti divinamente ispirato, con l’obiettivo di fare rinascere i valori morali e spirituali dell’Islam. Incoraggia il dialogo interreligioso ed è impegnato nell’opera di correzione dei vari malintesi che si nutrono sull’Islam in Occidente.
Dopo la morte del suo fondatore, la comunità Ahmadiyya è stata guidata dai successori eletti, i califfi. L’attuale capo della Comunità, Hadhrat Mirza Masroor Ahmad, è stato eletto nel 2003 ed è il quinto califfo del Movimento.
La Comunità Ahmadiyya è vittima di violente persecuzioni nel mondo, in particolare in Pakistan, Indonesia, Bangladesh e altre zone dell’Asia, da parte di movimenti estremisti musulmani che considerano tale movimento eretico per aver riaperto il sigillo dei profeti.
Una valutazione affidabile circa la consistenza numerica del movimento è complessa, dal momento che gli Ahmadi tendono a parlare di varie decine di milioni di fedeli in tutto il mondo mentre, per converso, i vari paesi musulmani (Pakistan in testa) tendono a sottostimarla.
Il gruppo, oltre ad essere attivo nella formazione religiosa e culturale dei suoi componenti, è anche molto attivo nel servizio missionario dell’umanità in generale. Dovunque il movimento si sia stabilito, cerca di esercitare un’influenza missionaria costruttiva dell’Islam attraverso progetti sociali, istituti educativi, servizi medico-sanitari, pubblicazioni islamiche e costruzione di madrasse, “scuole”, consentendo agli allievi di fregiarsi dei titoli di hafiz (letteralmente “preservatore, ossia chi conosce a memoria il Corano”), malgrado la persecuzione di cui sono vittime gli Ahmadi in alcuni paesi. Il movimento ha dato vita all’organizzazione umanitaria “Humanity First”, che svolge missioni umanitarie in vari paesi.
Il gruppo ha un canale TV satellitare internazionale, Muslim Television Ahmadiyya International, che trasmette sulla banda 24.7 in urdu, inglese, bengali, francese, tedesco,arabo, hausa, swahili e indonesiano. Tutta la gestione di questo canale è affidata a volontari come la maggiore parte delle sue attività nei vari paesi. Altri mezzi di comunicazione comprendono Internet, numerosi libri in varie lingue ed altre pubblicazioni. Il gruppo è completamente autofinanziato con i contributi degli aderenti che possono raggiungere circa il 10% dello stipendio. Tale jihad (sacrificio) monetario è forse eguagliato solo dalla comunità sciita.

[Scheda redatta dalla Dott.ssa Martina Ferraro – Università di Bologna, 2016]

Fonti:
http://ahmadiyya.fr/lahmadiyya/
https://it.wikipedia.org/wiki/Ahmadiyya