Enciclica Sinodo Ortodosso 2016

Qualche informazione sul Concilio pan-ortodosso di Creta


Nella domenica di Pentecoste, secondo il calendario giuliano, si è aperto a Creta il Santo e Grande Concilio. Disposti a semicerchio attorno al patriarca Bartolomeo I di Costantinopoli, con al centro un piccolo altare che regge i Vangeli, hanno partecipato al Concilio i primati e le rappresentanze di altre nove delle Chiese ortodosse in comunione, ossia di quelle Chiese (quattordici fra Patriarcati e Autocefalie) che seguono il rito costantinopolitano e riconoscono, pur nella loro autonomia, il ruolo di riferimento simbolico e teologico dell’antico Patriarcato di Costantinopoli.

Mancano all’incontro quattro patriarcati, che pure avevano partecipato alle discussioni preparative: quelli di Antiochia, di Georgia, di Bulgaria e di Mosca. Particolarmente significativa l’assenza di quest’ultima, che con i suoi cento milioni di fedeli rappresenta da sola più della metà dell’intera Ortodossia e potrebbe concorrere, al di là dei titoli onorifici e delle ragioni storico-dottrinarie, a una posizione primaziale nel mondo ortodosso. 

Fra i temi toccati soprattutto quelli legati alle relazioni canoniche fra le Chiese; l’immigrazione e la gestione della diaspora ortodossa, la condizione critica delle cristianesimo in Medio Oriente, lo statuto dei rapporti fra le Chiese in comunione. Centrale il tema dell’unità, soprattutto nell’enciclica finale: «La Chiesa ortodossa, fedele alla unanime Tradizione Apostolica ed esperienza sacramentale, costituisce l’autentica continuazione della Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica, come viene confessato dal Simbolo di Fede e come è attestato dall’insegnamento dei Padri della Chiesa. […] La Chiesa Cattolica Ortodossa è composta da quattordici Chiese Autocefali locali, riconosciute in modo pan-ortodosso. Il principio della autocefalia non può funzionare a scapito del principio della cattolicità e dell’unità della Chiesa». 

Ampio spazio nei vari documenti è pure dedicato alle dottrine e alla liturgia, ma anche alla questione ambientale, alla bioetica. Spicca, anche per il suo essere pressoché inedita, un riflessione sulla necessità di un confronto attivo e conciliare con problemi politici e sociali dei fedeli ortodossi; e più in generale il tema del rapporto dell’ortodossia con il mondo: l’ecumenismo, il confronto con la contemporaneità, il dialogo interreligioso. 

 

Le Chiese ortodosse sono indipendenti e non hanno una organizzazione sovranazionale che le coordini giuridicamente. Nelle intenzioni dei partecipanti questi incontri panortodossi dovrebbero diventare una consuetudine. Non a caso il patriarca di Costantinopoli ha invitato a considerare la riunione avvenuta dal 18 al 27 giugno come la prima sessione di un Concilio non concluso, nella speranza che alle successive sessioni prendano parte anche le Chiese assenti.

I documenti di questo Concilio, firmati all’unanimità (e con ogni Chiesa portatrice di un voto solo, indipendentemente dalla sua importanza ed estensione) potrebbero essere un passo importante verso un cammino conciliare effettivo, probabilmente di tipo sinodale, i cui preparativi durano da oltre cinquanta anni.

Una urgenza sentita da molti esponenti delle istituzioni ortodosse, ma che stenta a superare dubbi, attriti geopolitici e tendenze più o meno conservatoristiche.

Dott. Davide Carnevale



Alleghiamo il testo dell’Enciclica del Concilio Panortodosso, tenutosi a Creta dal 16 al 27 Giugno 2016.